I baci di una notte by Antonella Boralevi

I baci di una notte by Antonella Boralevi

autore:Antonella Boralevi [Boralevi, Antonella]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Letteratura
ISBN: 9788858641149
Google: Ode306w0CggC
Goodreads: 17301448
editore: Rizzoli
pubblicato: 2013-01-22T23:00:00+00:00


Manca ancora un’ora e venti minuti alle nove.

“Arriveranno puntuali?”

Santina si è risoluta a entrare dentro la cucina, che è l’unica stanza ben illuminata. Sono spariti tutti, tranne il ragazzo con il pesce in mano. Adesso il pesce è su un vassoio, con la pelle d’argento e una fettina di limone in bocca. Il ragazzo sta riponendo le ultime pentole che ha sciacquato sui ganci sopra l’enorme cucina a gas.

“Ciao” fa.

Lui l’ha capito che queste due sono clienti come lui. Chissà come ci sono capitate, al rifugio, proprio stasera. E poi, un cliente del Savoia, in cucina non ci entra di certo.

Santina si gingilla con il braccialettino brasiliano che ha al polso sinistro, accanto a quello di gomma azzurra con scritto Lourdes. Passa in rassegna la stanza, il tavolo di marmo, i frigoriferi, il crocifisso sopra l’acquaio. Ma, alla fine, le tocca appoggiare gli occhi sul ragazzo.

Lo vede che ridacchia.

“Voi non c’entrate nulla, vero?”

Lei solleva una spalla sola e fa una specie di mossetta con il collo, atteggia il broncio per fare “nzu” come farebbe Tore, se ci fosse.

“Non c’è nulla di male” stabilisce il ragazzo, come se lei, invece di “nzu” avesse detto “sì”.

Adesso lei deve decidere se fidarsi. Oppure no.

Si fida.

“Ma come è questo veglione, me lo potresti dire?”

“Guarda che se dici veglione si capisce che non c’entrate nulla, voi due. Devi dire Questa cena.”

“Uhm.”

È un po’ delusa. Il veglione è molto meglio di una cena.

“Allora mangiano e basta?”

“E che vuoi che facciano?” ribatte il ragazzo del pesce indispettito.

Lei annuisce, ma le dispiace un sacco. Non se l’era immaginato così, il Capodanno sulla neve. Si immaginava i coriandoli, le stelle filanti, le mascherine a forma di farfalla, i nasi finti con i baffi, le lingue di Menelik… Subito le torna in mente il suo fratellino, chissà dove sarà, adesso, Tore. Chissà se anche lui ci pensa, a loro due che giocano a spararsi in faccia le lingue di Menelik e ridono come pazzi.

“Ci sei rimasta male?” fa il ragazzo e muove un passo verso di lei.

Lei inghiotte un fiotto di saliva e anche la nostalgia. Si passa la mano sul viso, come se avesse pianto. Ma non ha pianto.

“Ti piace questa camicetta?”

Il ragazzo del pesce piega la testa e schiocca la lingua sui denti.

“Un po’ antica.”

Già. Se si fosse messa la maglietta nera con lo scollo a goccia, sarebbe stato meglio.

“Pensi che non va bene?”

La preoccupazione le mangia il respiro.

“Che hai detto?”

“Dicevo se va bene. Per te.”

Il ragazzo del pesce solleva la testa e la squadra con molta attenzione. Questa ragazzina gli fa venire in mente cose morbide, come la panna delle fragole e il budino. Avrebbe voglia di dirle di no, lui li conosce i tizi delle cene private, gente che una camicetta come quella, la dà alla donna di servizio per spolverare.

Fa ancora un passo, sono vicinissimi, ora.

“Posso darti un consiglio?”

Sì sì, fa lei con la testa e ha negli occhi un vibrato potente di paura.

“Ti… posso toccare?”

Di nuovo lei fa Sì sì, poi anche No no E poi invece sì.



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